Posts Written By Michela Fregona

Chiusi in casa, ma per scelta. Manuel De Pedrolo: “Atto di violenza”.

E se chiudersi in casa, non agire, non reagire, fosse l’ultima possibile forma di resistenza a fronte di un potere che ragiona solo in termini di violenza, che non governa ma impone, che vezzeggia il privilegio e schiaccia gli uomini giovandosi della paura e della divisione sociale?
Se una semplice frase passata per bocca di casa in casa, scritta col gesso per le strade, verniciata sui muri, stampata su anonimi volantini, si trasformasse nel detonatore di una coscienza collettiva, chiamando ciascuno (anche i disillusi, i danneggiati e i riottosi) a dar prova di una scelta civile?

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Grazia Verasani racconta Ezio Bosso: “Non ho molto tempo”

Un’amicizia nata adulta: subito complessa, subito profonda.

A un anno di distanza dalla prematura scomparsa di Ezio Bosso – pianista, compositore e direttore d’orchestra – Grazia Verasani decide di fermare su carta il tempo del loro legame, e interrogare fino alle radici una stagione intensa di scambi, confronti, osmosi artistica, sfide, intimità intellettuali.
Esce così in questi giorni per Marsilio Non ho molto tempo, un memoir che si muove esattamente in quello spazio di condivisione che proprio alla radice guarda: a quel terreno sorgivo che è luogo comune tra l’amore e l’amicizia, fatto di sentimento e di patimento, di allontanamenti e di corrispondenza.

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L’amore è un varco. André Aciman, “L’ultima estate”

Continueremo a mancarci.
In due soli verbi, giustapposti e di contrarie direzioni, André Aciman evoca in tutta la sua sproporzione la dissonanza emotiva nella quale è il destino di ogni passione umana.

Struggimento e desiderio non nascono altro che da questa discrasia: l’impossibile coincidenza tra l’essere esposti ad un sentimento infinito nella finitudine del tempo che ci è dato.

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Chiamate dagherrotipo questa magia. Su “Di luce propria” di Raffaella Romagnolo

Guardare, osservare e vedere sono tre cose molto diverse. Lo sa bene Antonio Casagrande: orfano, bambino difettoso a rischio di perdizione, adottato in extremis, promosso sul campo ad aiuto fotografo nel tempo avventuroso della nascita della dagherrotipia, e protagonista del nuovo romanzo di Raffaella Romagnolo, Di luce propria, pubblicato da Mondadori.

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Io: singolare, plurale, abitante. Su “Il libro delle case” di Andrea Bajani

Se è vero che ciò che siamo oggi, in questo preciso istante, non è che l’esito di tutti i precedenti istanti che abbiamo vissuto, altrettanto vero è che, nel nostro irriducibile divenire, ciò che di noi risulta nel momento presente non è solo l’effetto di una somma: è anche la conseguenza di quello che abbiamo lasciato indietro.
E ciò che è stato – di dimenticato, di abbandonato, di trascorso (volutamente o meno) – lavora in quelli che sono gli strati più profondi del nostro modo di percepire.

Questo è, essenzialmente, lo sguardo che ci induce Il libro delle case, ultimo romanzo di Andrea Bajani, pubblicato per Feltrinelli: una storia che è la storia di una vita, ma che è, contemporaneamente, la storia di tutte le vite. Fatta di relazioni, di legami, di naufragi, di cambiamenti, di una incessante traduzione di eventi in emozioni, di emozioni in percezioni, di percezioni in scelte e, tutto insieme, di memoria.

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Cosa vuol dire prendersi cura. Su “Adesso che sei qui” di Mariapia Veladiano

Di accoglienza, di umanità, di necessità di non dimenticare, di affidarsi, di continuare ad apprendere modi per essere vicini pur dentro a una enorme difficoltà. E, in sostanza: d’amore.
Direttamente proporzionale alla durezza del tema che tutto tiene è lo spettro delle riflessioni che scaturiscono dall’ultimo romanzo di Mariapia Veladiano, Adesso che sei qui, pubblicato da Guanda.

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La Biblioteca del fervore – in classe con Antonio Moresco


Fervore è una parola che non si lascia sintetizzare facilmente, perché irradia intensità in molti campi. Eppure, quando il fervore tocca l’arte, la parola, il pensiero, l’avventura umana, lo fa in maniera inequivocabile.

Poeti, mistiche, pittori, pensatori e scrittori: dieci lezioni magistrali di Antonio Moresco per costruire una ideale biblioteca di amici fervidi a cui rivolgersi in ogni tempo – e ragionarne insieme. 

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